Tempo Prolungato

Il Tempo Prolungato è un tempo scuola curricolare dilatato, attivato nella scuola Secondaria di I grado sulla base di progetti presentati e deliberati dal Collegio docenti.

Il quadro normativo orario settimanale delle discipline e le classi di concorso individuate sono specificati  nel  DPR n.89/2009 e prevedono  15 ore settimanali per italiano, storia e geografia e 9 ore settimanali per matematica e scienze, oltre che 1 ora settimanale di approfondimento per le materie letterarie ( presente anche nel tempo normale).

In questi ultimi anni gli studenti e i docenti del nostro Istituto hanno lavorato, oltre che attraverso i percorsi tradizionali, su progetti , attività in compresenza e di tipo laboratoriale. Un modo di apprendere  basato prevalentemente sulla didattica cooperativa che ha favorito consapevolezza di sé nel rapporto con gli altri.  

Si è prediletto il lavoro di gruppo, in cui i diversi membri hanno bisogno gli uni degli altri per raggiungere uno scopo comune. Ognuno è responsabile del proprio lavoro, non soltanto nei confronti di se stesso ma anche nei confronti degli altri partecipanti. I gruppi non sono sempre gli stessi, ma devono aprirsi e condividere i risultati raggiunti, confrontandosi sulle difficoltà incontrate, attivando un meccanismo di insegnamento fra pari.

Tale modello didattico ha aiutato gli studenti a sviluppare la fiducia in se stessi, la capacità di risolvere conflitti, prendere decisioni ed essere in grado di sostenerle, permette l’acquisizione di un atteggiamento critico e riflessivo e sviluppa l’autonomia personale di pensiero. 

Gli studenti hanno così sviluppato competenze sia nell’utilizzo di strumenti creativi tradizionali sia degli strumenti digitali di comunicazione e produzione multimediale. Partendo dal metodo autobiografico, dalle culture di appartenenza e dai bisogni educativi di ciascuno, sono state coinvolte famiglie e docenti di diverse discipline, prevedendo momenti di restituzione all’intera comunità scolastica e valorizzando la scuola come centro di cultura, aggregazione, crescita educativa.

 

   

La piattaforma CiPS, promossa dal Ministero dell’Istruzione – Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico e dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, ha selezionato e pubblicato il cortometraggio “Sotto la luna [taht alqamar]” realizzato dalla nostra scuola nell’ambito del progetto Cinema nell’a.s. 2018/2019.

La segnalazione è consultabile al link:

La Scatola Magica. Diritti, Azione! – IC Locatelli Quasimodo e IC Franceschi

Il linguaggio del cinema e la collaborazione con il MIC (museo interattivo del cinema) è diventato uno dei temi fondamentali del tempo prolungato. I ragazzi partecipano a un laboratorio per la creazione di un Booktrailer presso gli studi del MIC.

Negli anni abbiamo sviluppato progetti pilota in diversi campi: il territorio, il teatro, l’archeologia, l’educazione alla cittadinanza globale, la migrazione di cibi e culture, la migrazione di popoli, e altro ancora inteso in senso interculturale.

Negli ultimi anni i progetti del tempo prolungato si sono legati al tema dell’introduzione del linguaggio cinematografico a scuola, consolidando laboratori con MIC-Fondazione Cineteca Italiana e TheFilmCorner (piattaforma internazionale  di sperimentazione del linguaggio cinematografico per la didattica di Storia e Arte), e il COE, con l’uso dei Cortometraggi del Festival del Cinema di Africa, Asia e America Latina nella formazione interculturale degli alunni e degli insegnanti. I temi trattati sono inerenti ai Diritti di tutti i ragazzi e le ragazze, con laboratori attivi per sperimentare e interiorizzare problemi sociali e sviluppare la dimensione di cittadinanza attiva.

I nostri progetti più recenti:

Webradio a.s. 2020/2021

Il progetto “Webradio” dell’a.s. 2020/2021 coinvolge i ragazzi nella creazione di brevi podcast su tematiche di interesse scolastico e legate alle materie studiate dagli alunni, attraverso l’uso delle proprie voci e di software specifici per la produzione audio.

Si possono ascoltare i podcast realizzati dai ragazzi nella pagina dedicata a RADIO23

Il progetto si struttura innanzitutto con una impronta trasversale sulle competenze e sulle materie di studio, con particolare attenzione al tema della Cittadinanza intesa prima di tutto come cittadinanza globale, secondo la definizione “La cittadinanza globale si riferisce al senso di appartenenza a una comunità più ampia e a una comune umanità. Essa sottolinea l’interdipendenza politica, economica, sociale e culturale e l’interconnessione tra il livello locale, nazionale e globale”, e poi come partecipazione.

Il progetto vuole sensibilizzare gli studenti al proprio ruolo attivo di cittadino del mondo:

  • invitarli a pensare come cittadini globali;
  • promuovere la comprensione reciproca fra gli individui e le culture e introdurre modelli di risoluzione dei conflitti;
  • promuovere una serie di principi comuni in base al riconoscimento dei diritti umani;
  • promuovere la partecipazione attiva a tutti i livelli: a scuola, a casa, ma anche a livello locale attraverso uno strumento di diffusione di iniziative della scuola che sostengano:
      • i diritti umani (diritti dell’infanzia, diritti di genere e diritti all’autodeterminazione di popoli e genti)
      • tutela dell’ambiente (sostenibilità, modelli di produzione e consumo, cambiamento climatico, biodiversità)
      • tutela e conoscenza del patrimonio artistico, della musica e del cinema
      • giustizia sociale ed economica (povertà, salute e benessere, disuguaglianza e discriminazioni, migra zioni), intercultura (identità, diversità culturale, sistemi di conoscenza indigeni e tradizionali, pace)
      • la diffusione della cultura attraverso tutti i linguaggi visivo-musicale-letterario-cinematografico e scientifico.

Oirartnoc: Musical a.s. 2020/2021

Sinossi

Margherita vince una borsa di studio nel paese di Oirartnoc. Al suo arrivo capisce però che non è un paese come tutti gli altri: le persone si evitano, indossano calzini al posto dei guanti, mutande al posto dei cappelli e parlano in una strana lingua. I bambini del luogo sono incuriositi da Margherita e si lasciano avvicinare da lei, al contatto di una carezza ricordano com’era il loro paese prima che un terribile tornado di pomodoro mettesse tutto al contrario: le persone potevano stare vicine, dimostrarsi affetto e vivere felici.

Tutti insieme cercano la soluzione al mistero; in biblioteca trovano un libro in cui si parla di un terribile dio della Pizza: che sia stato lui a scatenare quell’inferno? Nel libro si legge che il dio odia la pizza all’ananas; cosa di meglio allora che sfornare centinaia di pizze all’ananas per farlo uscire allo scoperto? Gianni, il pizzaiolo, si offre di aiutarli: anche lui è rimasto affascinato da Margherita e anche lui nasconde un segreto.

Proprio come immaginavano i bambini della “gang dei fra” il dio della pizza non si fa attendere, Gianni gli chiede di rimettere le cose al loro posto e rivela di essere stato proprio lui a chiedere al Dio della pizza di scatenare il tornado perché gli abitanti di Oirartnoc erano avidi ed egoisti ed avevano fatto fallire la sua pizzeria. Ora però, grazie all’amore per Margherita, ha capito che la rabbia e la vendetta portano solo tristezza e infelicità. Il dio della Pizza allora rimette le cose al loro posto e il paese finalmente libero dall’incantesimo può festeggiare!

Il CAST

Attori:

Gianni, il pizzaiolo: Samuele Rizzo

Margherita: Francesca Romano

Il dio della pizza: Mattia Crotti

Il cameriere: Mathias Amado

Il papà, in pizzeria: John Marasigan

La mamma, in pizzeria: Kimberly Casanova

Il figlio, in pizzeria: Alessandro Pompeo

La figlia, in pizzeria: Giselle Ortiz

Un passante, alla stazione: Luca Ghisolfi

La gang dei fra’: Alessandro Bulzis, Roger Dall’Aglio, Scarlett Delgado, Giulia Julio, Joanne Marasigan,

Soggetto: classe 1E

Sceneggiatura: Davide Caslini, Mattia Crotti, Zynab Kamel, Sara Cipolla, Francesca Romano, Davide Rossi

Scenografie: Kimberly Casanova, Sara Cipolla, Roger Dall’Aglio, Scarlett Delgado, Luca Ghisolfi, Selina Huang, Zynab Kamel, Emam Mia, Francesca Romano, Davide Rossi,

Oggetti di scena: classe 1E

Fonico: Davide Caslini

Montatore: Davide Rossi

Operatori: Giulia Julio, Emam Mia, Davide Rossi

Ciakista: Selina Huang

Attrezzisti: Selina Huang, Giulia Julio

Costumisti: Francesca Romano, Sara Cipolla, Davide Caslini

Testi delle canzoni: classe 1E

Coreografie: classe 1E

Coro e accompagnamento strumentale: classe 1E

Musiche:

Il ragazzo della via Gluck (musica di Adriano Celentano, 1966)

O fortuna (musica di Carl Orff, 1935-36)

Perfect (musica di Ed Sheeran, 2017)

My heart will go on (musica di James Horner, 1997)

Stand by me (musica di Ben E.King, 1961)

Fatte na’pizza (musica di Pino Daniele, 1993)

I docenti della classe 1E a tempo prolungato:

Francesca Amendola – coordinamento riprese

Giovanna Demonte – coordinamento coreografie

Alessandra Donadio – coordinamento scenografie e illustrazioni

Francesco Esposito Coordinamento musiche e canto

Roberta Felici – coordinamento sceneggiature e laboratori di attivazione

Ringraziamo le docenti Laura Passoni e Eleonora Zinghinì e l’educatrice Floriana Rea

Come nasce un Musical a.s. 2020/2021

La classe I E presenta: “Come nasce un Musical

 Per cominciare a scrivere il soggetto del nostro musical abbiamo letto alcuni racconti di Vivian Lamarque che si intitolano “Mettete tutto in disordine!”. La scrittrice immagina un mondo al contrario dove le mamme sono contente se i figli sono disordinati e fanno rumore. Così anche noi abbiamo immaginato come si vivrebbe in un mondo sottosopra. Non è stato difficile, perché è un po’ quello che ci è successo in questi mesi di pandemia, in cui sembra che la vita sia stata capovolta.

Il video che segue illustra i nostri pensieri e i nostri disegni:

Nel soggetto del nostro musical c’è una ragazza che arriva per la prima volta in questo mondo alla rovescia,  abbiamo letto una storia e abbiamo provato ad immaginare come si è sentita, tra Rotondi e quadrati.

Cominciando a scrivere la storia del nostro musical abbiamo capito che non sempre la realtà è come la vediamo e che spesso l’apparenza inganna. Durante la quarantena abbiamo cercato intorno a noi, nella nostre case, delle PAREIDOLIE Questa tecnica fotografica, ma anche grafica  e pittorica prende il suo nome dal greco èidōlon, “immagine”, col  prefisso parà, “vicino”. ​E’ un procedimento per cui alcune immagini casuali vengono viste come immagini conosciute​ e abbiamo scoperto Strane presenze

Scatola Magica - Cinema a Scuola a.s. 2019/2020

Il progetto “Scatola Magica – Cinema a Scuola” dell’a.s. 2019/2020 è legato all’introduzione del linguaggio cinematografico a scuola ed è supportato da accordi di rete con Enti e soggetti presenti sul territorio: l’IC Locatelli Quasimodo, con cui condivide competenze e attrezzature cinematografiche; il MIC (Museo Interattivo del Cinema) per la sperimentazione della Piattaforma per la Didattica attraverso il Cinema, gli incontri di formazione e le visite alla struttura; il COE, con l’uso dei Cortometraggi del Festival del Cinema di Africa, Asia e America Latina nella formazione interculturale degli alunni e degli insegnanti. I temi trattati sono inerenti ai Diritti di tutti i ragazzi e le ragazze, con laboratori attivi per sperimentare e interiorizzare problemi sociali e sviluppare la dimensione di cittadinanza attiva. Nell’a.s. 2019/2020 il progetto cinema si è sviluppato nelle classi seconde e prime, affrontando da un lato la sperimentazione dell’uso del Cinema per lo studio disciplinare di Arte e Immagine e Storia, con particolare riferimento al tema della pubblicità e della propaganda (Piattaforma The Film Corner  – MIC e partner internazionali) e dall’altra l’uso delle tecnologie per la realizzazione di una animazione a tema ambientale, in collaborazione con Agis Lombardia e ABCinema.

Il progetto ha prodotto diversi filmati, documentari e animazioni a servizio del più ampio Idea-GreenSchool, ottenendo la certificazione ambientale della scuola.

SCATOLA MAGICA. Diritti, Azione! a.s. 2018/2019

Il progetto SCATOLA MAGICA. Diritti, Azione! Nasce dalla collaborazione delle scuole IC Franceschi e IC Locatelli-Quasimodo che nel novembre del 2018 hanno vinto il bando “Monitor440 CinemaScuola 2030 Cinema per la Scuola” promosso dai Ministeri MIUR-MIBACT per l’introduzione del Linguaggio Cinematografico nelle scuole. Il progetto, supportato da accordi di rete con Enti e soggetti presenti sul territorio come Fondazione Cineteca Italiana, il COE (Centro di Orientamento Educativo) e  Teatro  Officina, ha coinvolto 3 classi a tempo prolungato e gli alunni di flauto delle classi a indirizzo musicale nella realizzazione del cortometraggio SOTTO LA LUNA تحت القمر [taht alqamar]

La nostra scuola ha lavorato sul tema della migrazione e dell’accoglienza, partendo dalla lettura di un romanzo di Bertolotti “Chiamami sottovoce” che racconta attraverso il linguaggio del Flashback una storia di emigrazione dall’Italia in Svizzera. Da questo spunto le classi hanno lavorato elaborando il tema del viaggio, quello di Aris, un bambino in fuga dalla Siria all’Italia. Il linguaggio del Flashback era stato il punto di contatto tra la lettura del libro e il percorso sul linguaggio cinematografico, siamo partiti da quello. Un ragazzo di nome Aris ripercorre, attraverso una serie di flashback, il suo viaggio dalla Siria a Milano. Nonostante sia ormai in salvo in Italia Aris non riesce a dimenticare il suo passato, finché l’incontro con un professore che ha vissuto la sua stessa esperienza tanti anni prima, non lo farà sentire finalmente a casa.

Il processo che ha portato alla definizione di tutti gli elementi del film, dal soggetto, alla sceneggiatura, alle scenografie, al linguaggio dei flashback, al messaggio di accoglienza e integrazione è frutto di molteplici attività di analisi del linguaggio filmico e letterario e di laboratori di attivazione ad approccio interculturale e autobiografico.

 

 

 

 

In viaggio con Olga a.s. 2017/2018

l progetto è partito con la lettura del romanzo “Olga di carta” di Elisabetta Gnone, dal quale è nata una riflessione sulla conoscenza di sé, l’accettazione dei propri limiti e la valorizzazione delle potenzialità di ciascuno.

Il racconto ha permesso di lavorare su alcuni degli apprendimenti fondamentali del programma di lettere della prima: il testo descrittivo, la fiaba e le funzioni di Propp, il racconto autobiografico, la presentazione di sé, la descrizione del paesaggio e gli ambienti della geografia. La storia di Olga e il suo viaggio di formazione introduce inoltre la didattica orientativa, offrendo spunti di riflessione sulle proprie inclinazioni.

Il progetto ha visto diverse “tappe”:

 – La costruzione di diverse “Olga” in tanti materiali, con un laboratorio che declina i contenuti affrontati in classe secondo tecniche varie, permettendo di valorizzare diverse tipologie di competenze e per evidenziare che ciascuna ha la sua peculiarità, la propria forza e la propria debolezza – La costruzione di un Domino in lingua (francese e spagnolo) per giocare con le parole e rafforzare le caratteristiche di ciascun materiale e la consapevolezza propria dei ragazzi – L’incontro con l’autrice nell’ambito di Bookcity che ha spiegato agli studenti come è nato il personaggio di Olga – l’intervista via Skype della televisione catalana Info4 – Lo spettacolo teatrale che propone una riduzione del “Cyrano” di Rostand, offre un ulteriore approfondimento sul tema del contrasto fra bellezza esteriore e ricchezza dell’anima. – Il Laboratorio diversi ma uguali (“il vento soffia su tutti quelli che” e “ombre”) – Il Book trailer presso il MIC – La Caccia al tesoro – Laboratorio “Unici”

 

E tu chi sei? L'Okapi a.s. 2017/2018

In collaborazione col COE e PoliCultura (Politecnico di Milano), la classe 2C attraverso le pagine del libro “E tu chi sei? L’Okapi”, tra laboratori di espressione corporea, artistica e riflessioni sul proprio sé, ha viaggiato per mesi alla ricerca della propria identità. Un percorso in cui differenze culturali e personali hanno trovato cammini di espressione e permesso ai ragazzi di acquisire una nuova consapevolezza sul proprio significato nel mondo.

I lavori di gruppo, i disegni degli Okapi sempre diversi, la costruzione dei grandi animali reali e fantastici, hanno attivato nuove competenze nell’organizzazione del lavoro, nella collaborazione e condivisione delle scelte. La narrazione interculturale sulla ricerca della propria identità, tratta dalla lettura di “E tu chi sei? L’Okapi”, nasce dal bisogno di sollecitare nei ragazzi la consapevolezza che le differenze sono una ricchezza culturale da salvare e valorizzare, che ciascuno è portatore di una cultura propria che deriva non solo dalla propria origine, ma anche dai percorsi e dagli incontri che si fanno nella vita.

Gli incontri con gli esperti del COE hanno sollecitato i ragazzi a confrontarsi con le proprie radici culturali, con la questione della diversità come risorsa e della ricerca di sé in relazione agli altri. Prima con il laboratorio di Raymond Bahati che con la sua animazione della storia dell’Okapi ha portato a scuola i ritmi e la vitalità del Congo. Poi, con Mizgin Ozlem Onder che ha raccontato la fuga con la sua famiglia dalla Turchia, perché perseguitati in quanto Curdi, narrando la sua storia di richiedente asilo. Durante i laboratori di Arte, i ragazzi hanno disegnato i diversi Okapi così come li hanno saputi immaginare, li hanno proiettati e trasformati in gigantografie che sono state poi utilizzate per le scenografie dei video della narrazione. Inoltre, hanno realizzato le diverse ambientazioni che sono poi diventate, in fase di montaggio, i fondali delle scene. Durante i laboratori di Lettere, la classe ha letto il testo e riflettuto sul viaggio e le emozioni della protagonista, ha ripercorso il racconto immedesimandosi, per proporre poi una reinterpretazione autobiografica. Le scene sono state filmate su green screen per poi inserire in fase di montaggio video le ambientazioni disegnate.

I video sono disponibili seguendo questo link

La valigia dei sogni a.s. 2016/2017

Una valigia che nasce dalla Barca dei Migranti di “Senza Sponda” (progetto dell’a.s. 2015/2016) e passa di mano in mano, per raccogliere laboratori e progetti che vengono proposti nella scuola Italo-Tedesca di Wolfsburg e nella scuola Media “Roberto Franceschi” di Milano.

La barca e la valigia vengono usate entrambe per il viaggio. La valigia che contiene i sogni del viaggiatore, se caricata su una barca può essere portata lontana e i sogni che contie- ne possono essere realizzati. In entrambe è presente la speranza.

Fare Intercultura ha assunto qui innanzitutto un approccio autobiografico, in cui ciascuno di noi si racconta, si sa mettere nei panni dell’altro, si confronta con le proprie paure e i propri sogni. L’arrivo in un paese straniero ci pone di fronte al grande problema del pregiudizio e della paura.

Il progetto si è sviluppato attraverso vari laboratori: la costruzione della valigia; da un testo scritto da Mercedes Mas di Casa Pace Milano, nasce il laboratorio Quadrato nel paese dei Rotondi, (tradotto a tratti dai nostri ragazzi in Arabo, Filippino, Cinese e Tailandese); la visione di film che raccontano di quando anche noi italiani eravamo emigranti (Miracolo a Milano, Pane e Cioccolata), l’analisi di film stranieri che ci mostrano realtà così lontane ma così vicine a noi dal punto di vista emotivo mette in luce aspettative e sogni comuni (Il mio nome è Adil, Miracolo a Le Havre); il laboratorio dei sogni, sperimentato dalle docenti in un corso di formazione a cura di Mario Fracassi del Teatro Stabile d’Innovazione Florian MetaTeatro di Pescara, ci mostra le nostre fragilità e le nostre aspirazioni, così, con semplicità, senza alcuno schermo, al buio, bendati, davanti a noi stessi e agli altri; il laboratorio Mille colori e una sola Tribù svolto presso la Casa dei Diritti dell’Associazione Survival ci mette davanti a realtà che troppo spesso dimentichiamo, pur nel nostro comune senso di sviluppo sostenibile.

 

Senza sponda a.s. 2015/2016

Educare alla Cittadinanza mondiale è apparsa subito come un’impresa difficile: superare i conflitti tra  le quattro mura delle aule occupa già molto del nostro tempo, figuriamoci insegnare a dei preadolescenti, concentrati su se stessi e sui propri bisogni, cosa significhi sentirsi cittadini del mondo, responsabili di cosa accade al di là dei confini del loro quartiere, della loro città, della loro nazione… Poi gli sbarchi sulle coste della Sicilia, della Grecia, della Turchia, il naufragio di tanti loro coetanei sulle nostre spiagge, ci hanno convinto dell’urgenza della questione e abbiamo aderito al progetto con la consapevolezza della difficoltà, ma anche della necessità dell’impresa.

Siamo partiti dalla riflessione sulla assoluta casualità dell’essere nati dalla parte giusta o sbagliata del mondo: nessuno di noi ha meritato di vivere in un paese libero, nessuno di coloro che fuggono ha meritato o scelto di nascere al di là del mare. Perché si fugge? Perché molti sono disposti a rischiare la morte, una morte terribile, pur di raggiungere l’altra sponda del Mediterraneo?

Si fugge dalla povertà: i ragazzi hanno sperimentato, durante un laboratorio, cosa significhi vivere in Africa e doversi sedere in 20 su un’unica sedia e vivere negli Stati Uniti, dove invece le risorse a disposizione sono talmente tante che ognuno può permettersi di sdraiarsi comodamente su due o tre sedie a testa. Ma la povertà non è soltanto la mancanza di beni, è anche la mancanza di diritti; i nostri alunni si sono stupiti nel vedere, in una scena del fim Timbuctù, che alcuni  coetanei giocano a calcio, come loro, ma senza il pallone, perché in quel paese è vietato divertirsi, è vietato giocare, è vietato ascoltare o fare musica.